“In questi tragici e dolorosi momenti nei quali la vostra patria è calpestata da piedi stranieri, mentre il vostro antagonista come nemico della patria occupa i vostri focolari, vi mandiamo, noi studenti cattolici, l'espressione del nostro fraterno amore. Non abbiamo la possibilità di mutare la triste situazione, ma sentiamo in noi l'intera forza del nostro amore cristiano che ci affratella oltre i confini di tutte le Nazioni. I Governi di oggi non conoscono il monito del Papa: «La vera Pace è più frutto del cristiano amore del prossimo che di giustizia» e preparano per il futuro nuove guerre per tutta l'umanità. La società moderna affonda nei dolori delle passioni umane e si allontana da ogni ideale d'amore e di pace. Cattolici voi e noi dobbiamo portare il soffio di bontà che solo può nascere dalla fede di Cristo. Fratelli, in queste nuove prove e terribili dolori, sappiate che la grande famiglia cristiana prega per voi; agite perché le sofferenze e i lutti vi siano alleggeriti. Siccome la pace del mondo senza Dio non può tornare, serbate almeno voi, uomini di buona volontà, nei vostri cuori Colui che nella grotta fu annunziato dagli Angeli il Salvatore dell'Umanità.”
- Pier Giorgio Frassati Circolo Universitario "Cesare Balbo" - Torino
Si tratta di una lettera di Pier Giorgio, del gennaio 1923, scritta “alle Studentesse e agli studenti cattolici di Bonn” in occasione dell’invasione francese della Germania con l'occupazione della Ruhr. Scritta in tedesco dal 21 enne studente di Torino, venne pubblicata dal quotidiano «Deutsche Reichszeitung» col titolo "La coscienza del mondo si sveglia".
Salmo 122
Che gioia quando mi dissero:
"Andremo alla casa del Signore!".
E ora i nostri passi si fermano
alle tue porte, Gerusalemme.
Gerusalemme, città ben costruita,
raccolta entro le tue mura!
A te salgono le tribù, le tribù del Signore.
Qui Israele deve lodare il nome del Signore.
Qui, nel palazzo di Davide, siedono i re a rendere giustizia.
Pregate per la pace di Gerusalemme.
Dite: "Sicurezza per chi ti ama, pace entro le tue mura, prosperità nei tuoi palazzi!".
Per amore dei miei parenti e vicini io dico: "Pace su di te!"
“La pace sia nel tuo animo; ogni altro dono che si possegga in questa vita è vanità, come sono vane tutte le cose del mondo”.
Pier Giorgio Frassati fu proclamato Beato il 20 maggio 1990, da Giovanni Paolo II, pur avendo vissuto una breve esistenza, appena 24 anni, perché aveva saputo vivere tutte le Beatitudini del Vangelo.
Figlio di una ricca famiglia borghese, giovane universitario modello di freschezza, di gioia di vivere, di rigore fisico e spirituale e di ricca generosità verso i meno privilegiati.
1916: Per Giorgio consegue la licenza ginnasiale. Ama la montagna e appena può fa lunghe escursioni. Ama fare scherzi e divertirsi come dimostra il nome del gruppo formato con gli amici, la “Società dei tipi loschi”. Entra nell'Azione Cattolica e partecipa a molte altre opere ed iniziative cattoliche.
1920: Sceglie la facoltà di Ingegneria mineraria. Si iscrive e partecipa attivamente alla federazione degli universitari cattolici. Rimane comunque legato alla Gioventù Cattolica. Spende tutte le sue energie per la carità verso i poveri e i malati.
1921: È a Roma per la celebrazione di un anniversario della Gioventù Cattolica; durante un corteo, gruppi di fascisti contrastano i giovani cattolici e lacerano il tricolore: Pier Giorgio lo continua a portare anche in quello stato.
1925: Il 30 giugno 1925, cominciò ad accusare emicrania e inappetenza. Pier Giorgio cominciò a morire, sentendo il suo giovane corpo distruggersi, mentre la paralisi avanzava progressiva e implacabile, senza che nessuno gli badasse.
Muore di poliomielite, contratta durante le sue visite ai poveri. La sua vita dedicata allo studio, alla pietà, alla carità, diviene subito un esempio per le giovani generazioni. Molti circoli della Gioventù Cattolica prendono il suo nome.