Ricerca della propria strada
Canto - Vocazione
Era un giorno come tanti altri e quel giorno Lui passò
Era un uomo come tutti gli altri e passando mi chiamò
Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello
Come mai vedesse proprio me nella sua vita, non lo so
Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò
Rit. Tu Dio, che conosci il nome mio
Fa che ascoltando la tua voce
Io ricordi dove porta la mia strada
Nella vita, all'incontro con Te
Era un'alba triste e senza vita e qualcuno mi chiamò
Era un uomo come tanti altri ma la voce, quella no
Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamata
Una volta sola l'ho sentito pronunciare con amore
Era un uomo come nessun altro e quel giorno mi chiamò
Rit. Tu Dio, che conosci il nome mio
Fa che ascoltando la tua voce
Io ricordi dove porta la mia strada
Nella vita, all'incontro con Te
Pier Giorgio Frassati
Pier Giorgio non si trova molto a suo agio nel ceto sociale al quale appartiene, e nemmeno con la vita che si conduce a casa sua, in cui la fede è un elemento più di forma che di sostanza.
Condivide l’infanzia con la sorella Luciana, di appena un anno più piccola, la sua unica confidente appena iniziano i contrasti, presto evidenti, con mamma e papà: non è un grande studente, Pier Giorgio, almeno finché non approda all’Istituto Sociale dei Padri Gesuiti e poi, dopo la maturità, s’iscrive a Ingegneria meccanica con indirizzo minerario per stare accanto ai minatori, allora considerati i più sfruttati tra gli sfruttati.
Purtroppo il traguardo della laurea non lo raggiungerà in vita, ma solo con il conferimento di quella “honoris causa” nel 2002.
Nonostante la poca attenzione allo studio, a cui preferisce la preghiera, l’Eucaristia e la carità, Piergiorgio decide però di restare a casa sua, accanto alla sua famiglia.
Salmo 16
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene”.
Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
Si affrettino altri costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
“Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la fede mi darà la forza sarò sempre allegro. Ogni cattolico non può non essere allegro; la tristezza deve essere bandita dagli animi dei cattolici”.
Preghiera Ortodossa
Vogliamo salutare il dì che muore
e chiedere perdono al Creatore.
E pace, pace, pace a voi lasciamo,
salute e pace a voi che tanto amiamo.
E pace, pace, pace a chi è turbato,
al povero, al viandante, all’ammalato.
E pace a madre terra e pace al mare
e pace a chi lontano ha da viaggiare.
E noi restiamo qui con il pensiero
in Dio che ci fa suoi nel suo mistero.